Valutazione dei microinquinanti aerodispersi negli ambienti di lavoro

Il tuo ambiente di lavoro è sicuro?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno 4,3 milioni di decessi siano attribuibili nel mondo all’esposizione, prevalentemente in ambienti indoor, ad inquinanti emessi nelle attività quotidiane a causa dell’utilizzo di combustibili come legna, carbone e residui organici in apparecchi privi di qualsiasi sistema di abbattimento delle emissioni.

Qualsiasi attività artigianale o industriale produce, durante le fasi di lavorazione, dei microinquinanti (polveri, fumi, vapori, ecc.) che si disperdono nell’aria degli ambienti di lavoro.
Alcuni inquinanti possono essere dispersi in ambiente di lavoro anche dove non siano previste lavorazioni specifiche (es. depositi o uffici) se sono comunque presenti particolari sorgenti quali materie prime estremamente volatili o manufatti contententi amianto.

La misurazione del livello di esposizione dei lavoratori ad inquinanti aerodispersi è una parte fondamentale, spesso trascurata, della valutazione dei rischi presenti in ambiente di lavoro prevista dal D.Lgs. 81/2008.

I lavoratori, infatti, rischiano:
  • la possibilità di intossicazione acuta, quando vi è un innalzamento improvviso della concentrazione degli inquinanti nell’aria, superando la soglia di tossicità;
  • la possibilità di malattie professionali, quando i lavoratori sono soggetti a prolungate esposizioni anche se a bassi livelli di sostanza inquinante.
 
Di conseguenza vi è la necessità di controllare periodicamente le condizioni di inquinamento di ogni ambiente di lavoro, per verificare e individuare la tipologia di inquinamento chimico presente e di valutarne le concentrazioni.

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